giovedì 31 luglio 2008

Brevissimo post per vantarmi della vita culturale felsinea

Brevissimo post per vantarmi della vita culturale felsinea
Ieri sera, da vero giovane intellettuale, sono stato con il mio coinquilino Simone a vedere "Full metal jacket" in lingua originale in piazza Maggiore (la piazza centrale di Bologna) a gratisse. Il film spacca, ma non dico certo una novità. In lingua originale, poi, è tutta un'altra cosa, come del resto la 500 è piccola ma la parcheggi dove ti pare. Tutto perfetto se non fosse stato per un ubriaco sfatto seduto accanto a noi che puzzava appestava (aiutato dal cane che gli sedeva accanto), e che, con insistenza crescente, parlava da solo ad altissima voce. In tutto il film ha detto 3 frasi: "No, non vi sedete qui, non c'è posto, non ci si passa più", rivolto a chiunque passasse nel raggio di 3 m; "ti impallino anche da 4-500 metri" (ispirato dal pezzo del film in cui l'ufficiale parla con i futuri marines del presunto assassino di Kennedy, che aveva imparato a sparare, appunto nei marines); "poi dice che non c'è lavoro: prendi la carta vetrata e svernicia la porta". Queste 3 frasi ripetute fra le 341 e le 537 volte in tutta la sera. "Benvenuto a Bologna!" ha sentenziato sardonico Simone guardandomi.
p. s. bella "sardonico", l'ho letto ieri sera in un libro, non so di preciso cosa voglia dire, ma dall'uso che ne faceca l'autore credo che ci stia bene.

Let's get physical! (and polemical, that never guasts)

Finalmente ieri, dopo un periodo di bighellonite acuta, sono riuscito a trovare la forza di andare a correre. Scelta saggia la mia: dei 18 giorni di permanenza a Bologna, ho preso il più caldo, saranno stati 35 gradi all'ombra (eh lo so Giulio, ho provato a scriverlo, ma da scritto non rende). Alle 18.40 sono partito da casa. Dato lo stato di forma in cui verso, il ritmo doveva necessariamente essere blando. Per questo la scelta della musica di sottofondo è ricaduta su Simon & Garfunkel: doveva essere una sgambata. In una decina di minuti arrivo ai Giardini Margherita. Andatura intermedia fra passo merenda e passo tranquillo. Ai giardini, per fare un po' il giovane, comincio a correre sullo sterrato, che è la parte più esterna e, quindi più lunga. Senonché, essendo esterna, è anche vicina ai viali, nel primo tratto, e, nell'ora di punta non è il massimo, vuoi per il rumore vuoi per lo smog, che a polmoni aperti fa sempre piacere. Ma dopo poco si gira e ci si allontana dal traffico, quindi tranqui. Purtroppo ci sono dei pezzi asfaltati obbligati, vabbè, sono corti. Il percorso non è piano per niente, tutti saliscendi che si fanno sentire sulle mie poco allenate gambine. Comunque si va. Finisco il primo giro. Poco più di 10 minuti, quindi una ventina in totale. Ancora altri 2 giri, poi si ritorna verso casa. Esco dal cancello dei giardini, sono mézzo. Altri 10 minuti per arrivare a casa, e siamo a 50. Per il ritorno all'attività agonistica può bastare. Stamattina faccio per alzarmi ma mi sento le gambe di legno. Il mio coinquilino mi suggerisce che ormai non ho più vent'anni. Ha ragione.
Detto del ritorno alle competizioni, apro una breve pagina polemica:
1. Scajola è un genio: complimentoni per la frase quanto meno incauta sulle persone morte nella costruzione della centrale. Sono d'accordo, è ovvio che lui non intendesse essere offensivo, ma, dati i precedenti (v. scorta a Biagi), un po' di cautela nell'esprimersi sarebbe opportuna.
2. Continua la mia crociata contro i giornalisti sportivi: le pagine (web) dei quotidiani sono piene di elogi alla Juve, la squadra più in forma, più tonica, più in palla. Contro l'Inter 2 tiri in porta: 1 gol e un doppio palo (tanto di cappello (eh Giulio, come facevo?) a Pinturicchio e alle sue basette) al 46'. Nessuno dico nessuno che abbia scritto del furto e dell'ennesimo trofeo che ci è stato sottratto a causa degli errori arbitrali: fuorigioco abbondantemente inesistente fischiato all'Imperatore solo contro Buffon ed evidente trattenuta da ultimo uomo sempre nei confronti di Adri lanciatissimo a rete non sanzionata. Che vergogna! Moggi non solo va in giro in TV a dire cazzate, è sempre qua e lotta insieme a noi.
3. Vista la bella prestazione dei 2 centrali sul gol di Iaquinta (Cambiasso va perdonato, lui il fuorigioco non lo fa mica mai, il mio pupillo Burdisso, invece, non ha giustificazioni) stamani mi ha chiamato lo Special One per sapere se potevo andare a fare il centrale per la Supercoppa: sarà bene che vada a correre anche domani.
p. s. come ho già detto al Macca, quest'anno l'Imperatore ci darà delle soddisfazioni, l'ho visto carico: se non fosse stato per la solita giacchetta nera e per la bravura di Buffon, ieri sera almeno un paio le purgava!
p. p. s. ma la citazione del titolo chi me la becca
?

lunedì 28 luglio 2008

Prima di tutto, la casa

Ciao a tutti,
dopo l'ultimo sfogo personale, mi pare giunta l'ora di cominciare a raccontare un po' della mia gita a Bologna. Beh, la prima cosa da descrivere non può essere che la casa in cui abito. Non vi sto a tediare col raccontare tutti i casini vari per trovarne una che andasse bene a me e a cui io andassi bene; sappiate che ce ne sono stati, data la mia ben nota pignoleria e dato che gli studenti fuori sede a Bologna sono di molto sceglini (obiettivamente, come si diceva tempo fa con Ale, sono il coinquilino ideale, ma molti non l'hanno capito). Alla fine sono riuscito a trovare una sistemazione più che decente. La casa è in Porta S. Vitale, zona abbastanza centrale, ad un quarto d'ora dalla fermata della Rama per il Rizzoli. La zona non è malvagia. Il quartiere, come buona parte del centro, è invaso da pakistani/cingalesi. Non che questo sia un problema di per sé, ma il fatto è che le vie sono piene di alimentari e internet point: dico io, diversificate un po' la produzione, fatevi meno concorrenza, non so. Come faranno a campare tutti proprio non lo so. Nota di costume: sono tutti aperti dalle 8 di mattina alle 10 di sera, orario continuato, domenica compresa. Mah. Comunque io ne usufruisco poco, dato che ho la Coop a 10 minuti. Organizzandomi riesco a fare la spesa circa una volta a settimana. L'unico problema è il pane: non posso andare alla Coop solo per prendere il pane, mi sento scemo; i pakistani hanno solo baguette, che all'inizio è anche bona, ma poi fa caà; oggi pomeriggio ho provato la soluzione forno in strada Maggiore (dietro casa) ma diciamo che non è andata come speravo: 4.10 euroni al kg, la maiala di su ma. "Però almeno è bono", ho pensato. Maddiché! è gommoso come... no, non la posso scrivere, è troppo. Comunque è gommoso. Tra l'altro c'è scritto "toscano". Mah, a me quello toscano mi piace tanto, e questo fa caà. Dopo le coordinate della zona passerei all'appartamento. 3 singole spaziose, un ampio salotto, una cucina piccola, un bagno invidiabile, uno stanzino con lavatrice, oggetto oscuro con cui dovrò familiarizzare a breve. Come sapete, niente ADSL. I mobili sono un po' vecchi, ma tengono (quasi tutti). Ma la cosa più importante, senza la quale non avrei accettato, che risulterà determinante per la mia esperienza è che l'appartamento è TERMOAUTONOMO!!! Il prezzo è 350 euri spese escluse. Rassicuro tutti i pisani che staranno strabuzzando gli occhi: a Bologna è normale. Con i 2 coinquilini l'approccio è stato positivo: uno studente di medicina di 25 anni, Giuseppe, pugliese e un lavoratore di 30 anni, Simone, friulano. Probabilmente rappresentare il centro era nel mio destino. In casa l'organizzazione delle pulizie e dei piatti è efficiente ma molto elastica: ottimo. L'unica cosa che non capisco è che, invece di pulire una stanza a testa, quando ti tocca devi pulire tutti gli spazi comuni. "Almeno poi per un mese non ci pensi più". Però quella volta che coglioni, aggiungo io. Il passaggio più duro, però, è quello dalla spesa comune alla spesa individuale. Intendiamoci, era normale, anzi preferisco che sia così. Però che tristezza andare alla Coop e comprare 3 o 4 banane che sennò vanno a male! Belli i mi tempi, quando se ne comprava una quindicina tanto erano belline verdi!

giovedì 24 luglio 2008

Qui si fa la rivoluzione, contro Eugerio Centurione

Come promesso nel post inaugurale/programmatico, ecco un dettagliato racconto di una delle vicende che hanno caratterizzato il periodo immediatamente precedente alla partenza per Bologna: l'epopea del mio portatile. Tutto ebbe inizio in una calda mattinata del maggio pisano, quando, tentando di reinstallare il sistema operativo per risolvere un problema al masterizzatore DVD, il mio fiammante portatile vede bene di bloccarsi, cioè, andare andava, ma non riusciva a finire l'installazione. In quel momento, saranno stati i primi caldi, o la smania di sistemare il tutto, ecco che prendo la decisione: vado dal tipo davanti a Scarpamondo che ci aveva già sistemato il fisso. "Sì sì, fra 2 o 3 giorni ti chiamo io e ti dico qual è il problema", dice lui con la sicurezza di chi sa il fatto suo. Era il 13 maggio. Ma dopo 2 o 3 giorni nessuna chiamata. "Eh, ho avuto delle urgenze, ripassa dopodomani". "Eh, sono stato a lavorare fino a tardi ma non ce l'ho fatta". "Eh, ho iniziato a guardarlo, ma devo ancora vedere una cosa". Siamo intorno a metà giugno. "Sì, l'ho guardato, le possibili cose da fare sono... (a dire la verità parlava sottovoce, velocemente, e usava termini tecnici che non capivo, sembrava proprio che mi stesse prendendo per il culo, ma vabbè)". "Ok, quando ripasso?" "Dai, per dopodomani te lo faccio", con l'aria di chi mi fa un favore perché c'avrebbe tanto da fare, ma si sacrifica per offrirmi il miglior servizio del mondo (dopo un mese). Dopodomani niente, "ripassa dopodomani". Ho cominciato a temere che per lui "dopodomani" fosse una categoria aristotelica, non un avverbio temporale dal preciso significato. Dopodomani, appunto, colpo di scena: negozio chiuso, nessun cartello fuori. Mmhh, comincio a sentire l'inconfondibile puzzo di inculata. Era il 25 giugno. Nessuna notizia fino al 30, quando decido di chiamare l'altro punto vendita di Livorno. "Guardi signora (si comincia male, ndr) stanno chiamando decine di persone, io non so nulla, al telefono non risponde." "Ho capito, ma a me il pc serve, anche se non è stato aggiustato". "Eh lo so signora deh, non so che dilllllllle" (parlava labronico sodo) e io, in preda al panico: "Ma non è che questo è scappato perché aveva paura della gente?" "Mah, secondo me s'è suicidato, perché deh, quest'imbecille, io è da gennaio che ci lavoro." Sembrava piuttosto incazzato anche lui. "Io deh sto consigliando alle persone di rivolgesi a' carabinieri". "Scusi, ma come si chiama questo signore, per cercarlo in qualche modo?" "Eugerio Centurione". "Eugenio?" "No, Eugerio" Mmmmmhhhhh.... In realtà poi ho scoperto che si chiama Ogerio, ma non è il particolare che conta. "Deh guardi signora, io unnò ancora 'apito se lulì è un omo o un alieno!" Su questa massima saluto e vado dritto dritto dai carabinieri. Arrivo in guardiola, c'è un ragazzo che sarà più giovane di me, ma la divisa mi impone di dargli del lei. Gli spiego il problema. "Sono già venute diverse persone, ma non possiamo fare niente, dovete andare all'associazione dei consumatori". "Scusi, ma dal nominativo si può risalire all'indirizzo?" "No, non posso, ma se sa il nome me lo dica" "Eugerio Centurione": la divisa non riesce a fermare una risatina, come a dire: "sì sì, avoglia, ma lo rivedi il portatile eh". Nel frattempo la mia condizione psicologica si faceva sempre più precaria, grazie anche all'aiuto dei miei due splendidi coinquilini, che si parlavano fra loro così: "Sai, ho portato il cellulare ad aggiustare da Nigel Mansell", alludendo alla vaga possiblità che l'identità potesse essere fasulla e così via. Albe, comunque, era convinto del suicidio, dato l'evidente stato confusionale in cui si trovava nei giorni precedenti Euge.Ma all'improvviso la fortuna sembra guardarmi benevola: Al 978° tentativo di visita al negozio compare un cartello: "Causa malattia... riapriamo mercoledì 2 luglio. Ci scusiamo per il disagio." Ci scusiamo un par di coglioni, aggiungerei. Torno a casa tutto contento."Ancora non sto bene, riapriamo giovedì 3". Albe suggerisce "gli hanno rimandato il volo per la Thailandia". "Ancora non ce la faccio, riprovo dopodomani" AAAAAHHHHHH. Sabato mattina niente, neanche il foglietto del rinvio.Lunedì è la giornata campale: se passa a cambiare il foglietto, mi ci troverà. La mattina è chiuso per riposo settimanale, ma il pomeriggio alle 2, con 2 ore di anticipo sull'orario nominale di apertura, io sono lì. Nell'attesa incontro una decina di persone che lo cercano. Qualcuno mi fa compagnia. Alle 4 e mezzo arriva una sarda aiutami a dì tignosa che non si è potuta laureare perché non aveva il pc. "Sono già stata dai carabinieri, ho mandato le raccomandate a lui e all'impresa 5 giorni fa, fra 2 giorni arriveranno le ricevute di ritorno anche non firmate, dopodiché posso fare la denuncia". Boia. Fino alle 8 Euge non si vede, la gente che passa fa le ipotesi più disparate. Torno a casa.La mattina dopo vado all'associazione consumatori, come mi aveva detto il carabiniere giorni addietro. L'associazione è chiusa fino a settembre per trasloco, la maiala di su' ma. Fuori dalla porta mi chiama Rossana, la sarda di ferro, con la quale c'eravamo scambiati i numeri di cellulare per un'eventuale class action: "Mi ha appena chiamato, dopodomani mi ridà il pc". Non le ho detto niente per rispetto, ma comunque mi fiondo al negozio per avere notizie. "Oggi pomeriggio, martedì 8 luglio, riapriamo ufficialmente." Alle 4 ci sono già 2 persone ad aspettare, uno è un americano grossissimo, cattivissimo e incazzatissimo. Ho temuto il peggio, ma non avevo temuto abbastanza. Quando arriva Eugerio fra due ali di folla, l'americano gli chiede notizie del pc. "Quindi in 2 mesi non hai risolto un cazzo!" con fare minaccioso. "Ridammi il pc prima che m'incazzo per davvero", tuona da dietro i suoi occhiali sportivi a specchio da marines. Euge comincia a cercare il pc: passano 5 interminabili minuti, quando finalmente il pc ricompare. Poteva finire male sodo. Tocca a me. "Guardi, sto aspettando il pc per andare via, me lo ridia subito, che perdo il treno." "Lo devo rimontare, te lo stavo aggiustando, ma se ripassi fra poco è pronto" Stavo per piangere. "Prenderò il treno dopo, me lo aggiusti, ma aspetto qui". Fa alcune prove, ma non c'è verso. Non si accende neanche più. Stava meglio il 13 maggio. Ho pensato al suicidio. "Guardi, non importa, me lo ridia così". Almeno lo potevo toccare.L'epilogo si consuma a Grosseto il giorno dopo. Tramite Lara ho il numero del tecnico di fiducia di Stefano. Sono le 9. "Richiama alle 12, ti so dire qualcosa". E alle 12 mi ha detto qualcosa. "Fra 2 giorni il pc è come nuovo". E fra 2 giorni il pc era come nuovo. Grazie Fabio.
p.s. chiedo scusa per il pippone, ma era uno sfogo necessario. E comunque ho tolto alcuni passaggi, chiedete ad Ale e Albe se non ci credete.
p.p.s. caro Euge, ci tengo a precisare che non ce l'ho con te, io ci credo anche che tu sia stato male, ma la prossima volta è sufficiente che tu mandi qualcuno a restituire i pc a chi ne ha bisogno.

domenica 20 luglio 2008

Le trasmissioni riprenderanno al più presto

Ciao a tutti,

nonostante il mio arrivo a Bologna facesse presagire un fiume di post per descrivere i primi giorni, avrete notato che tutto tace. L'unico motivo è la mancanza di una connessione internet in casa, dato che la wireless sprotetta che si beccava si è smaterializzata non appena sono arrivato io. Ora sono su una connessione debolissima, che salta ogni 2 minuti, quindi non mi posso spingere più di tanto nel racconto. Comunque spero che a breve risolviamo il problema alla radice mettendo una linea tutta nostra, ma dobbiamo ancora verificare che la presa del telefono nell'angolo della cucina sia allacciata: speriamo, altrimenti la veggo buia!
Continuate ad aspettare fiduciosi, prima o poi qualcosa arriverà.
A presto,

Luca

domenica 6 luglio 2008

Perché scrivere un blogghe?

Se è la prima volta che entri nel mio blogghe ti chiederai perché l'ho scritto: alla fine non è che se ne sentisse un bisogno impellente. L'idea mi è venuta leggendo la ricca produzione letteraria di altri che già sono partiti per Erasmus vari o tesi fuori. Molto probabilmente è un tentativo di rimanere almeno un po' attaccato a tutto ciò da cui mi allontanerò fra pochi giorni partendo alla volta delle due Torri. Certo, non è che la distanza sia proibitiva, ma è inutile negare che la mia presenza sul territorio maremmano e pisano sarà più rarefatta, quindi mi aggrada alquanto l'idea di poter raccontare le mie vicende felsinee a chiunque sia interessato. In realtà questo blogghe sarà uno strumento utile per molti di voi: pensate altrimenti che pipponi v'attaccherei se vi dovessi raccontare di persona parte di quello che vivrò a Bologna!
Ancora non so bene che struttura avrà, ma non credo che sarà un diario puntuale, pensavo piuttosto a una serie di pillole di vita vissuta miste a commenti di vario genere, caratterizzati dalla solita saggezza di matrice popolare.
Poi, diciamocelo seriamente, in un mondo dove ormai scrive libri anche 'l maiale, dove c'è pieno di blogghi, beh, mi pare di avere l'autorità sufficiente per pontificare e raccontare a piacimento. Eppoi la gente giovane lo scrivano tutti, fa fighissimo, fa multiculturale abbestia, fa molto "libera i saperi" (se li hai, e per avelli c'è da sta col culo sulla sedia, invece d'andà a giro a fa le manifestazioni).
Al momento scrivo da Pisa, dove sono ospite in casa mia, nella casa che ho sapientemente amministrato in totale autonomia per quasi 5 anni, ma la partenza ormai è vicina.
Boia, pensavo venisse più corto, la sintesi non è mai stato il mio forte. Pensa quando narrerò delle vicende prepartenza!!! (ancora non ne ho la forza, ma pazientate e riderete (di me))