domenica 31 agosto 2008

Il punto sulla prima di campionato (lettrici perdonatemi)

Chiedo scusa alle affezionate lettrici se molti degli ultimi post del blogghe sono a sfondo calcistico, recupererò con argomenti più frivoli. Prometto che non sarà una rubrica settimanale, quando avrò qualcosa da dire lo dirò, come nello stile della redazione (cioè sempre io) in tutti gli altri campi. Ma ora lasciatemi sproloquiare su cosa ha detto il campo in questa prima giornata di campionato: niente di niente, essendo la prima, appunto. L'occhio attento e caustico non si è però fatto sfuggire alcune perle. Chapeau per Dentone, che, nonostante sia un ragazzo con i piedi ben piantati a terra (non certo nel senso dell'umiltà, ma nel senso meccanico del termine: 'un si move manco a bucagli il culo!), illumina S. Siro con tocchi pregevoli. Fa paura, soprattutto perché gli è ricomparso quel sorrisetto beffardo anche quando sbagliava un passaggio, cosa che non si vedeva da tempo. The Special One non ha niente da farsi perdonare, siamo all'inizio, siamo senza difesa, e siamo senza Cambiasso in mezzo al campo. Per il resto, eccovi alcune gustose segnalazioni:
- complimenti a Diamoutene del Lecce, che ha schiaffeggiato una palla innocua quando ci sarebbe tranquillamente arrivato di testa, provocando il rigore che ha cambiato il corso della sfida col Torino;
- complimenti a Langella (mi sbaglio o è arrivato anche in nazionale qualche anno fa?), che al 96°, con il suo Chievo in vantaggio per 2-1, ha visto bene di falciare a metà campo senza ragione alcuna il malcapitato leccese Valdez, meritandosi il rosso diretto;
- complimenti al capitano cagliaritano Lopez, che per salvare sulla linea un tiro che avrebbe potuto respingere in scioltezza, ha visto bene di rantolare a terra, impattando la sfera con un braccio e rimediando un rigore per la Lazio e un cartellino rosso. Niente male.
Per la chiusura col botto, sparo sulla Croce Rossa: il commentatore tecnico di "90° minuto" è Galeazzi, che, è risaputo, ripete le cose dette dai telecronisti o lette nei giornali un minuto prima, dato che di calcio capisce il giusto. Già dalla prima puntata Bisteccone lascia la sua impronta:
1. il buon Franco Lauro gli porge l'assist per un commento banale: "nel Milan i 3 Palloni d'Oro sono un po' da lucidare ancora", riferendosi palesemente alla presenza in squadra di Dentone, Sheva e Smoking Bianco (Pellegatti for president!); lui non trova di meglio che sprecare a porta vuota: "Eh sì, Inzaghi stanotte non dormirà pensando ai palloni d'oro che ha sprecato";
2. commento al possibile arrivo in nerazzurro di Quaresma: "Si vede che Mourinho ha voglia di parlare portoghese, visto che anche ieri ha fatto giocare Figo e tutti i suoi sudafricani." Mah.

sabato 30 agosto 2008

La "trivela" de Quaresma

Non è il solito video in cui si vedono i gol più belli di un giocatore (Quaresma, nella fattispecie, per dirla con Mario Venuti (chi non ricorda il magico "l'infedeltà è figlia dell'istinto naturale..." ?), autore di canzoni sottovalutate), che poi tanto sono sempre i soliti, ma una specie di documentario sul modo di calciare la palla con l'esterno che i portoghesi chiamano "trivela". Sembra che a Quaresma la cosa riesca discretamente. Chi ha dato almeno un calcio al pallone in vita sua non può non notare l'incredibile effetto che Quaresma imprime alla palla. Ma come straceppa fa a tirare e crossare così con l'esterno? Altro che effetto Magnus...

Avviso ai naviganti (web)

E' con somma soddisfazione che comunico a tutti i fan del mio blogghe (ormai siete in tanti) che da ieri sera è possibile lasciare commenti ai miei post anche senza avere un account google, in forma anonima o lasciando un nome (soluzione consigliata). Ogni commento è benissimo accetto. Ringraziamo tutti insieme (la redazione, cioè io, e tutti i fan che ora potranno contribuire alla crescita del blogghe) per il fondamentale contributo l'ing. Vaccaro (aka Maurizio), che, dall'alto della sua esperienza di blogger, mi ha illuminato nella soluzione del problema. Ci tengo comunque a sottolineare che il Freddy, pur di lasciare un suo contributo, ha appositamente sottoscritto un account google: impagabile!
Vi lascio con una perla che mi è successa ieri sera alla Cooppe. Sono le 19:10, poca gente alla cassa. Dietro di me chiudono la fila due giovani vestiti da giovani con un carrello zeppo di birre e vodke. Io deposito la mia spesa sull'apposito rullo e comincio a imbustare. La cassiera mi comunica l'importo totale e, meraviglia delle meraviglie, il più mingherlino dei due si fruga in tasca e tira fuori i soldi per pagare. Chissà cosa gli avranno suggerito quei 7-8 neuroni sotto la capigliatura da giovane. La cassiera fa per prenderli, pensando che fossimo tutti insieme, al che intervengo, sistemando l'equivoco. Considerazioni:
1. per parte mia, qualcuna di velle vodke l'avevano belle incignata, altrimenti è grave;
2. come cazzo ha fatto la cassiera a pensare che fossimo insieme, data la differenza di abbigliamento e, soprattutto, del contenuto dei carrelli? Cosa ci faccio con la vodka alla pesca, ci zuppo il mezzo chilo di pane?

mercoledì 27 agosto 2008

Sulla mancata vendita dei diritti tv della serie A

Che dire amici, la vicenda ha sicuramente una connotazione malinconica, ma i sentalismi a basso prezzo non mi appartengono, li lascio volentieri ai giornalisti. Il lavoro del giornalista sportivo si sta trasformando. Dai servizi che si vedono in tv sembra che questi non abbia più il compito di raccontare al grande pubblico i fatti per come avvengono, né tanto meno gettare luce su zone d'ombra che, anzi, spesso vengono protette ancora di più con la facile polvere dell'emotività e del nazionalpopolare. La loro mission è raccontare al popolo qualcosa che questo voglia sentirsi dire, che lo rassicuri. Scusate la digressione, avrei anche alcuni esempi freschi freschi (olimpiadi, SuperCoppa di Lega), ma non li riporterò per brevità (e soprattutto per spingere i più attenti di voi a chiedermeli, cosicché potrò sfoggiarli atteggiandomi). I diritti tv, dicevamo. Innanzitutto intendo prendere le distanze da chi invoca l'intervento della politica per una mediazione: le parti hanno tutte le possibilità di venirne a capo in autonomia. Neanche commento la posizione di chi rivendica il diritto a "90° minuto". Riporto però alcune idee, forse deliranti, che ho letto nella sezione "Commenti" dell'articolo relativo alla vicenda su gazzetta.it. Non dobbiamo condividerle (mi ci metto anch'io), ci dobbiamo ragionare. Fra le centinaia di "LADRI!" e "NON PAGO PIU' IL CANONE!" c'erano anche degli spunti interessanti per la riflessione personale.
1. Motivazione addotta da Galliani: i 20 milioni offerti dalla RAI per avere le sintesi in differita non in esclusiva sono pochi in confronto ai 70 sborsati dalle tv a pagamento per la diretta di tutte le partite in esclusiva. Non sono un esperto di mercati, ma, data l'evidente disparità di condizioni, la differenza fra le due cifre non mi pare esorbitante. Ah, dimenticavo, le tv a pagamento, come dice la parola stessa, possono investire gli introiti derivanti da chi paga (per l'appunto) per le partite, le tv generaliste no.
2. Questa è cattivella: chi ci guadagna se non si vedono le partite in chiaro? Le tv a pagamento. Qual è una delle tv digitali che detengono diritti sulle partite a pagamento? Mediaset. Chi ha condotto la trattativa per conto della Lega Calcio? Adriano Galliani. Io non ho detto niente, riporto solo lo spunto.
3. Se la gestione della faccenda è totalmente privata, nel rispetto delle regole del mercato, perché tanti soldi dello Stato investiti nella sicurezza degli stadi? Non sarebbe ora che le società provvedessero in proprio? Non hanno i soldi? E purtroppo... Questo in realtà è un mio cavallo di battaglia da tempo, ma vederlo scritto sul sito della Gazzetta mi riempie di orgoglio. Aggiungo io che la sostituzione dei poliziotti con gli steward contribuirebbe sensibilmente alla diminuzione della violenza negli stadi, perché il sentimento generale di odio degli ultras per l'ordine costituito sarebbe sicuramente meno viscerale nei confronti di ragazzotti gentili in maglietta rispetto ad agenti in tenuta antisommossa.
Una precisazione per i meno attenti: nella sezione "Commenti" degli articoli di gazzetta.it possono scrivere tutti, basta registrarsi, quindi è la voce degli osservatori esterni, non dei rassicuratori del popolo, di cui i giornalisti sportivi sono i precursori.
Concludo riportando una citazione del presidente Zamparini trovata sul medesimo articolo: "Abbiamo detto no alle offerte delle tv, ma da qui a sabato si fa in tempo a fare molte cose, un pò all'italiana". Dall'articolo non si capisce se il tono fosse scherzoso, schifato o compiaciuto.

martedì 26 agosto 2008

La connessione maledetta (sottotitolo: che fatica campà, non pensavo!)

Gli aficionados del mio blog ricorderanno sicuramente il post in cui lamentavo l'assenza di una connessione internet affidabile: beh, l'attesa è finita, dopo tanto penare HABEMUS ADSLEM! Siccome le mie peripezie informatiche (ciao Euge, tutto a posto?) non erano state abbastanza provanti secondo i numi del silicio, questi hanno deciso di sbarrarmi la strada verso il mondo esterno a Bologna ancora una volta.Di tutte le camere che ho visto a giugno, infatti, alla fine sono capitato proprio in una delle poche senza una connessione (oltre a essere forse l'unico appartamento non misto, ma è un'altra questione). "Mmmh, secondo me Simone non la vorrà mettere, in casa non c'è mai" mi ammoniva Giuseppe i primi giorni. "Comunque fino a qualche giorno fa ci si connetteva benissimo con una wireless sprotetta". Che vede bene di sparire proprio al mio arrivo. "Sì sì, per me va benissimo, tanto si spende poco in 3!", risponde Simone alla mia precisa domanda. "Vabbè dai, allora informiamoci per le varie offerte" suggerisce propositivo Giuseppe. Io ero a Bologna da 2-3 giorni, giravo con la cartina per arrivare alla fermata dell'autobus, quindi ho pensato: "Vedrai che si attivano loro". Dopo un paio di giorni mi trovo a digitare su google "infostrada bologna", "fastweb bologna" e così via (il tutto dal computer del laboratorio, avendo a casa una connessione sprotetta di segnale "molto basso", come recita beffardo il pop-up). Sento un paio di offerte qui e là, poi un'apparizione: entrando nel punto Infostrada di via dell'Indipendenza mi accolgono un paio di occhi cerulei (boia, le so tutte) e un sorriso lucifero. Ho capito subito quale provider avremmo scelto. Mi avesse detto che l'abbonamento costava mille euro al mese l'avrei fatto comunque. Sorridente, gentile, bellissima. Ero innamorato perso. Fatto sta che mi tocca tornarci 4 volte prima di far firmare il contratto al mio coinquilino: l'avessi fatto apposta non ci sarei riuscito. Prima le informazioni non erano sufficienti, poi i ripensamenti dell'ultimo minuto, poi, l'ultima volta, arriviamo dopo l'orario di chiusura. Il ragazzo ci fa segno di tornare domani, io guardo lei (che ormai si ricorda benissimo di me, e secondo me... vabbè) con occhio implorante e in un attimo, sempre con quel sorriso instancabile (sono le 19.40), il contratto è firmato. Dopo le vacanze mi richiama Infostrada: "Il 20 allora verrebbe il corriere per la consegna del modem, c'è qualcuno in casa?"
"A che ore?"
"Eh non lo so, ci deve essere qualcuno tutto il giorno." Vabbè, se proprio non si può fare altrimenti. Mi pare superfluo aggiungere che il 20 non è venuto una straceppa di nessuno. Il 21 sì però, quando non c'era nessuno. Chiamo il numero riportato sull'avviso lasciato dal corriere. Riprova domani, sarai più fortunato. "Mi deve dare la disponibilità un giorno qualsiasi per 2 ore dalle 10 alle 12 o dalle 15 alle 17."
"No guardi, a quell'ora non c'è nessuno. Il sabato mattina?"
"Impossibile, è chiuso anche il magazzino."
"Oggi pomeriggio verso le 16.30, alla fine del turno?"
"No, oggi il pacco non è partito perché sono 2 giorni che passiamo e non c'è nessuno"
"No, siete passati ieri, non ierillaltro, non mi sono mosso di casa!"
"Eh, si vede che l'autista era nuovo, non ha trovato la via e ha scritto "sconosciuto"". A questo punto potevo scegliere la risposta fra:
1. "Il navigatore satellitare è di serie anche sul triciclo"
2. "Scusi, quali sono le competenze richieste ad un camionista del vostro team?"
3. "30 centesimi per farmi una telefonata te li davo io volentieri"
4. "Mi devo incazzà!?"
La mia indole mansueta mi ha portato ad optare per un più signorile: "Va bene, vengo a prenderlo al magazzino". Un bel po' dopo l'attraversamento della tangenziale. Ma non importa: lunedì 25 agosto verso le 7 il modem è a casa. C'è anche Simone. "Dai proviamolo subito". Sulle istruzioni leggo: "Per l'attivazione digitare sul sito il seguente codice cliente

"
No, non ho saltato una riga, è quello che si riusciva a leggere, ossia niente.Simone: "Dai, domani chiamo io dall'ufficio e me lo faccio dare". Uelà, che intraprendenza, peccato tutta alla fine, tanto tonò che piovve.Un'oretta fa torna Simone con il codice. Dalla mia finestra ora vedo il mondo. (Boia, un poeta!)

giovedì 21 agosto 2008

Contro la monotonia

Obiettivamente l'osservazione che il mio blogghe è un po' scarno è abbastanza pertinente, indi per cui ho deciso di mettere qualche perla per ravvivare un po' la questione. Inoltre i post sono molto lunghi, come in tanti mi avete già fatto notare, quindi spezzare con un po' d'arte non guasta affatto. Anche se, come dice Max Gazzè alla sua cara Valentina, "non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento". Ecco perché sottopongo alla vostra cortese attenzione questo videoclip che ho visto di recente in tv. La canzone non è granché, il testo ha dei buoni spunti, ma il video è la dimostrazione che il cervello vale più dei soldi in materia artistica. Tutti gli effetti speciali di Hollywood non possono niente in confronto a cotanta arguzia. Il video si intitola "Io e Rodo al bar", il cantante (o il gruppo, non saprei) si chiama Swim. Godetevelo, mi ringrazierete.


Come postilla, una segnalazione: nell'ultima, sciagurata apparizione della nazionale di calcio olimpica (come si fa a perdere così!?), il commento tecnico era affidato al buon Beppe Dossena. Non mi ricordo se prima o dopo il gol del 3-2 del Belgio, l'ex-ala sinistra della Sampdoria campione d'Italia e della Nazionale, si lancia in un intervento quanto meno incauto: "Con l'ingresso di Abate, sulla nostra fascia destra abbiamo una situazione di uno-contro-uno platonica, nel senso di dichiarata" (cito a memoria). Mah. Giulio, te che sai molto più di me di filosofia, cosa avrà mai voluto dire l'ex-allenatore delle giovanili del Ghana? Cioè, il concetto calcistico è chiaro, e anche corretto, è la connotazione grecista che mi lascia perplesso. Chiunque sia in grado di illuminarmi è ben accetto. In caso contrario, mi rivolgo al Dossena uomo: anche se la carriera di allenatore non è stata ricca di soddisfazioni, non è detto che tu debba fare proprio il commentatore in tv, se la cosa non ti appartiene! O quanto meno pesa maggiormente gli interventi, che ne dici?

mercoledì 20 agosto 2008

Summery (crasi di summer summary)

Beh, un rapido riassuntino delle mie vacanze direi che ci sta bene a questo punto, no? Sono state le vacanze estive più brevi che abbia mai fatto (18 giorni circa), ma mi ci dovrò abituare. Inizio decisamente rock, essendo andato in Capanna a poche ore dal mio arrivo in Maremma. Sulle ali dell'entusiasmo si prosegue con i famosi 3 giorni al Giglio con Guido. Il weekend successivo vede l'arrivo di Lore, Noelie e Perrine e la partenza del Macca. Da segnalare la Festa medievale a Roccatederighi: figuranti in abito medievale, spettacoli tipo cantastorie, mangiafuoco e roba varia, cena rustica con piatti di pane secco e bicchieri di coccio. Unico neo: freddo polare. Freddy scusaci tanto se in macchina abbiamo dormito tutti senza farti compagnia; io, in particolare, mi sono addormentato poco fuori dal parcheggio e mi sono risvegliato davanti casa. Domenica 10 riesco a trovare qualcuno per il concerto di Max Gazzè a Festambiente: Lore, Noelie e Perrine, ai quali si aggiunge immancabile Albe (nonostante il filo spinato e le tagliole). Bravo Max, concerto simpatico, alla faccia di chi non c'è voluto venire perché non conosceva le canzoni. La sera dopo tocca a De Gregori: tanta gente pronta a cantare i superclassici, per me alti e bassi, in alcuni punti l'ho trovato un po' monotono. Almeno sono riuscito a portare il Freddy a Festambiente grazie ad una fortissima pressione psicologica; alla fine non sembrava tanto convinto. I giorni successivi scorrono veloci fra beach volley, sagra a Batignano, Nordest e Castiglione. Tornano Ale e Roberta, Gianni e Ale, parte Guido. Arriva il fatidico giorno dell'Assunzione di Maria: non facciamo in tempo a metterci a riparo da una specie di tromba d'aria che investe Marina proprio mentre noi stiamo venendo via in macchina. Mai visto niente del genere. Per fortuna che la sera c'è la grigliata da Albe. Il giorno dopo non riesco ad evitare i fuochi d'artificio a Marina, al contrario di quanto mi ero ripromesso: purtroppo ci vanno proprio tutti!!! Domenica è la volta del concerto finale di Festambiente: PFM canta De André! Revival pisano con Ale e Albe, manca solo Riccardo, che rifiuta l'invito. La prima ora è eccezionale, trascinante, proprio come i CD del concerto di 30 anni fa, con in più un pubblico in delirio che accompagna la PFM cantando e battendo le mani (salvo smettere regolarmente quando iniziavo io). L'entusiasmo si affievolisce un po' quando cominciano le canzoni della PFM, che comunque non mi sono dispiaciute. Da qui in poi niente di che, classica atmosfera da ultimi giorni di vacanza. Almeno riesco a salutare il Macca prima di tornarmene a Bologna.

venerdì 8 agosto 2008

Il Mora e il Tibe strapesi al Giglio in tenda

Il sottotitolo di questo post, se solo trovassi il verso di mettercelo, potrebbe essere: "come ottenere il massimo da una vacanza di 3 giorni con il minimo sforzo". Tutto comincia in un torrido sabato pomeriggio a Marina beach: "Guido, ma se s'andasse 3 o 4 giorni in campeggio da qualche parte in queste vacanze, te come la vedresti?""Booo, lo sai Tibe ci pensavo anch'io... sì sì, a me mi va strabene. Sarebbe ganzo andà all'Elba, o al Giglio, secondo te?""Io avevo pensato a Vada, S. Vincenzo, quei posti lì, ma va bene tutto!"Albe e il Freddy erano già andati via dal mare, quindi ci siamo ripromessi di proporglielo la sera a cena. Il Macca deve lavorare, Ale è in Puglia, Gianni in Sardegna, il Capitano va in Grecia, quindi la rosa dei possibili partenti si limitava a noi quattro. "Boh, io sono tornato da poco da Sidney, non è tanto per i soldi, ma voglio starmene un po' a casa""Mah, più no che sì, devo fare dei lavoretti a casa, poi al Giglio non move la sera, non credo di venire"Andate affanculo tutti e due, io e il Mora ci si va lo stesso. Essendo solo in due abbiamo optato per il Giglio: più vicino, più comodo, non c'eravamo mai stati nessuno dei 2.Lunedì pomeriggio ore 15: ritrovo per l'organizzazione. I pezzi della tenda ci sono tutti, foglie secche e sabbia di Lloret de Mar incluse (certo Sbirro la potevi anche pulire in 2 anni, ndr). Previsioni del tempo ok, con somma soddisfazione del Mora che incontra per la prima volta meteo.it, rimanendone impressionato. Un solo campeggio al Giglio: "Non è possibile prenotare, dovete arrivare prima possibile e sperare", gracchia una voce poco amichevole nella cornetta dell'ufficio del commercialista Morandini senior.Proviamo a prenotare il traghetto, ma nessuno risponde ai numeri trovati sui siti di Toremar e MareGiglio, le due compagnie che portano all'isola. Andate tutti straffanculo, noi si viene giù e quel che succede succede. Partenza fissata per il giorno successivo (martedì, ndr) ore 06:45.La Panda bianca 750 ruggente ci porta verso Porto S. Stefano dove ad accoglierci sono i cieli neri (questa citazione è per intenditori, chi la indovina?). "Te l'avevo detto Guido, meteo.it è molto accattivante, ma mette sempre il sole!" Il mezzo viene lasciato in un parcheggio gratuito, dopo aver chiesto a 2 persone diverse se avremmo avuto qualche speranza di ritrovarlo lì qualche giorno dopo. Ore 8.30: si parte. Sul traghetto incontriamo il Tramontano e Valentina, abbastanza contrariati (eufemismo) per le nuvole impreviste, dato che loro sarebbero stati un solo giorno. Marco conosce abbastanza l'isola, e ci consiglia la spiaggia delle Cannelle. Arrivati al campeggio, montiamo la tenda proprio dietro un muro provvidenziale perché ripara la tenda dal sole fino alle 11 della mattina. Sono le 11.30, ce l'abbiamo fatta contro tutti gli ostacoli e alla faccia di chi c'aveva tanto da fare a Grosseto. La giornata passa fra gli scogli sotto il campeggio e la vicina spiaggia di Campese: il mare è trasparente e piatto, gli scenari sono mozzafiato, la spiaggia è popolata ma regna la pace. In breve, uno spettacolo. Ce lo aspettavamo. Dopo la cena in una pizzeria di Campese prendiamo l'autobus alla volta di Castello: un ragazzo dell'isola ci ha consigliato per il dopo-cena la "serata Scandalo" alla discoteca "I Lombi". Il nome promette bene, siamo carichi. Che invidia Albe quando saprà cosa nasconde la apparente tranquillità dell'isola. Castello è un paesino molto caratteristico, tutto viuzze e costruzioni antiche. La discoteca è un buco dentro l'osteria "da Gioacchino". Luci soffuse, tenda rossa tipo cinema all'ingresso. E' evidente, è un night che ogni tanto funge da discoteca. Ci accoglie Gioacchino in persona: sulla settantina, catenona d'oro al collo su camicia bianca sbottonata fino al petto, capello lungo bianco liscio, un personaggione. "L'entrata è 8 euro con consumazione, qui si fanno prezzi per giovani!" Dentro sembra che non ci sia nessuno. "Si popola verso le 2, 2 e mezzo". E' mezzanotte. Behììì!!! La mancanza di giovani lì intorno e l'atmosfera trucida ci spingono verso la tenda. Un flop. Sarà contento Albe. Mattina dopo ancora a Campese, ma dopo pranzo seguiamo il consiglio del Tramontano: dritti a Cannelle. Arrivati al porto in autobus partiamo a piedi. La strada è a strapiombo sul mare, scogli scolpiti, natura variopinta, vista esagerata. Leggera sensazione di calura (sono circa le 3, leggera una mazza). La caletta è un gioiello, troviamo anche posto all'ombra di un pino. La piccola spiaggia è occupata (nel senso liceale del termine) da un gruppo di romani burini e caciaroni, come si vede nei film: una distesa di ombrelloni, teli e borse frigo piene di polpette, riso freddo, insalate varie e panini. Facevano un casino, ma un casino. Guido si addormenta sul suo fido materassino. Come farà. Vinte dalla calura, due ragazze si riparano all'ombra del nostro stesso pino. Anche loro ridono alle esclamazioni folcloristiche dei romani. Pensiamo di chiedere a loro della movida gigliese. Anche loro sono un po' deluse, nonostante siano lì dalla domenica non hanno ancora trovato qualcosa di bello da fare la sera. Facciamo conoscenza. Eleonora si è laureata in Economia a Siena, dove è nata e cresciuta, mentre Maila da Latina sta preparando la tesi, sempre in Economia a Siena. Decidiamo di incontrarci dopo cena al Porto. Praticamente c'è solo il lungomare, ci troveremo di sicuro. E infatti alle 11 eccole. Ci muoviamo verso un bar sulla spiaggia che organizza una serata. La musica è altissima, non si riesce a parlare, meglio un gelato sulla panchina davanti al mare. Ridendo e scherzando sono le 2 quasi senza accorgersene. Dobbiamo prendere l'autobus, se non vogliamo dormire al Porto. Bella serata. La mattina seguente smontiamo la tenda, liberiamo la piazzola e, come da accordi presi la sera prima, ci dirigiamo verso la spiaggia di Arenella, dove ci saremmo incontrati con Maila e Eleonora. In realtà ci incontriamo sull'autobus. Io, Guido e il materassino, che ormai viene considerato parte integrante del gruppo, sembriamo 3 sfollati, con zaini e borsoni al seguito. Dopo una lunga discesa a piedi, che al ritorno si trasformerà inevitabilmente in una lunga salita, arriviamo all'Arenella. Non aggiungo commenti sul posto, sarei ripetitivo. Ci fa compagnia anche l'ex Presidente del Senato Franco Marini. Rapidissimamente si fanno le 5, ora fissata per la ripartenza. Non prima, però, di essersi scambiati i contatti, in fondo Grosseto e Siena sono vicine, Bologna pure. Arriviamo a Porto S. Stefano. Il bolide c'è sempre, non ci sono autografi dei vigili. Bene. Riassunto finale: organizzazione praticamente assente (quindi sforzo minimo), mare e scenari eccezionali, incontri piacevoli (quindi massima resa). Vacanza breve, ma perfetta, anche nel senso etimologico. Unico neo: il materassino gelosamente custodito non entrava nella Panda, quindi abbiamo dovuto sgonfiarlo. Guido c'è rimasto male.
p.s. Grazie Marco e Valentina, avevate ragione: la spiaggia delle Cannelle era da vedere!!!