Il sottotitolo di questo post, se solo trovassi il verso di mettercelo, potrebbe essere: "come ottenere il massimo da una vacanza di 3 giorni con il minimo sforzo". Tutto comincia in un torrido sabato pomeriggio a Marina beach: "Guido, ma se s'andasse 3 o 4 giorni in campeggio da qualche parte in queste vacanze, te come la vedresti?""Booo, lo sai Tibe ci pensavo anch'io... sì sì, a me mi va strabene. Sarebbe ganzo andà all'Elba, o al Giglio, secondo te?""Io avevo pensato a Vada, S. Vincenzo, quei posti lì, ma va bene tutto!"Albe e il Freddy erano già andati via dal mare, quindi ci siamo ripromessi di proporglielo la sera a cena. Il Macca deve lavorare, Ale è in Puglia, Gianni in Sardegna, il Capitano va in Grecia, quindi la rosa dei possibili partenti si limitava a noi quattro. "Boh, io sono tornato da poco da Sidney, non è tanto per i soldi, ma voglio starmene un po' a casa""Mah, più no che sì, devo fare dei lavoretti a casa, poi al Giglio non move la sera, non credo di venire"Andate affanculo tutti e due, io e il Mora ci si va lo stesso. Essendo solo in due abbiamo optato per il Giglio: più vicino, più comodo, non c'eravamo mai stati nessuno dei 2.Lunedì pomeriggio ore 15: ritrovo per l'organizzazione. I pezzi della tenda ci sono tutti, foglie secche e sabbia di Lloret de Mar incluse (certo Sbirro la potevi anche pulire in 2 anni, ndr). Previsioni del tempo ok, con somma soddisfazione del Mora che incontra per la prima volta meteo.it, rimanendone impressionato. Un solo campeggio al Giglio: "Non è possibile prenotare, dovete arrivare prima possibile e sperare", gracchia una voce poco amichevole nella cornetta dell'ufficio del commercialista Morandini senior.Proviamo a prenotare il traghetto, ma nessuno risponde ai numeri trovati sui siti di Toremar e MareGiglio, le due compagnie che portano all'isola. Andate tutti straffanculo, noi si viene giù e quel che succede succede. Partenza fissata per il giorno successivo (martedì, ndr) ore 06:45.La Panda bianca 750 ruggente ci porta verso Porto S. Stefano dove ad accoglierci sono i cieli neri (questa citazione è per intenditori, chi la indovina?). "Te l'avevo detto Guido, meteo.it è molto accattivante, ma mette sempre il sole!" Il mezzo viene lasciato in un parcheggio gratuito, dopo aver chiesto a 2 persone diverse se avremmo avuto qualche speranza di ritrovarlo lì qualche giorno dopo. Ore 8.30: si parte. Sul traghetto incontriamo il Tramontano e Valentina, abbastanza contrariati (eufemismo) per le nuvole impreviste, dato che loro sarebbero stati un solo giorno. Marco conosce abbastanza l'isola, e ci consiglia la spiaggia delle Cannelle. Arrivati al campeggio, montiamo la tenda proprio dietro un muro provvidenziale perché ripara la tenda dal sole fino alle 11 della mattina. Sono le 11.30, ce l'abbiamo fatta contro tutti gli ostacoli e alla faccia di chi c'aveva tanto da fare a Grosseto. La giornata passa fra gli scogli sotto il campeggio e la vicina spiaggia di Campese: il mare è trasparente e piatto, gli scenari sono mozzafiato, la spiaggia è popolata ma regna la pace. In breve, uno spettacolo. Ce lo aspettavamo. Dopo la cena in una pizzeria di Campese prendiamo l'autobus alla volta di Castello: un ragazzo dell'isola ci ha consigliato per il dopo-cena la "serata Scandalo" alla discoteca "I Lombi". Il nome promette bene, siamo carichi. Che invidia Albe quando saprà cosa nasconde la apparente tranquillità dell'isola. Castello è un paesino molto caratteristico, tutto viuzze e costruzioni antiche. La discoteca è un buco dentro l'osteria "da Gioacchino". Luci soffuse, tenda rossa tipo cinema all'ingresso. E' evidente, è un night che ogni tanto funge da discoteca. Ci accoglie Gioacchino in persona: sulla settantina, catenona d'oro al collo su camicia bianca sbottonata fino al petto, capello lungo bianco liscio, un personaggione. "L'entrata è 8 euro con consumazione, qui si fanno prezzi per giovani!" Dentro sembra che non ci sia nessuno. "Si popola verso le 2, 2 e mezzo". E' mezzanotte. Behììì!!! La mancanza di giovani lì intorno e l'atmosfera trucida ci spingono verso la tenda. Un flop. Sarà contento Albe. Mattina dopo ancora a Campese, ma dopo pranzo seguiamo il consiglio del Tramontano: dritti a Cannelle. Arrivati al porto in autobus partiamo a piedi. La strada è a strapiombo sul mare, scogli scolpiti, natura variopinta, vista esagerata. Leggera sensazione di calura (sono circa le 3, leggera una mazza). La caletta è un gioiello, troviamo anche posto all'ombra di un pino. La piccola spiaggia è occupata (nel senso liceale del termine) da un gruppo di romani burini e caciaroni, come si vede nei film: una distesa di ombrelloni, teli e borse frigo piene di polpette, riso freddo, insalate varie e panini. Facevano un casino, ma un casino. Guido si addormenta sul suo fido materassino. Come farà. Vinte dalla calura, due ragazze si riparano all'ombra del nostro stesso pino. Anche loro ridono alle esclamazioni folcloristiche dei romani. Pensiamo di chiedere a loro della movida gigliese. Anche loro sono un po' deluse, nonostante siano lì dalla domenica non hanno ancora trovato qualcosa di bello da fare la sera. Facciamo conoscenza. Eleonora si è laureata in Economia a Siena, dove è nata e cresciuta, mentre Maila da Latina sta preparando la tesi, sempre in Economia a Siena. Decidiamo di incontrarci dopo cena al Porto. Praticamente c'è solo il lungomare, ci troveremo di sicuro. E infatti alle 11 eccole. Ci muoviamo verso un bar sulla spiaggia che organizza una serata. La musica è altissima, non si riesce a parlare, meglio un gelato sulla panchina davanti al mare. Ridendo e scherzando sono le 2 quasi senza accorgersene. Dobbiamo prendere l'autobus, se non vogliamo dormire al Porto. Bella serata. La mattina seguente smontiamo la tenda, liberiamo la piazzola e, come da accordi presi la sera prima, ci dirigiamo verso la spiaggia di Arenella, dove ci saremmo incontrati con Maila e Eleonora. In realtà ci incontriamo sull'autobus. Io, Guido e il materassino, che ormai viene considerato parte integrante del gruppo, sembriamo 3 sfollati, con zaini e borsoni al seguito. Dopo una lunga discesa a piedi, che al ritorno si trasformerà inevitabilmente in una lunga salita, arriviamo all'Arenella. Non aggiungo commenti sul posto, sarei ripetitivo. Ci fa compagnia anche l'ex Presidente del Senato Franco Marini. Rapidissimamente si fanno le 5, ora fissata per la ripartenza. Non prima, però, di essersi scambiati i contatti, in fondo Grosseto e Siena sono vicine, Bologna pure. Arriviamo a Porto S. Stefano. Il bolide c'è sempre, non ci sono autografi dei vigili. Bene. Riassunto finale: organizzazione praticamente assente (quindi sforzo minimo), mare e scenari eccezionali, incontri piacevoli (quindi massima resa). Vacanza breve, ma perfetta, anche nel senso etimologico. Unico neo: il materassino gelosamente custodito non entrava nella Panda, quindi abbiamo dovuto sgonfiarlo. Guido c'è rimasto male.
p.s. Grazie Marco e Valentina, avevate ragione: la spiaggia delle Cannelle era da vedere!!!