domenica 18 settembre 2011

Giornata Mondiale della Gioventù (sì, chiappala!)

Ultimo rigurgito di gioventù in quel di Madrid ad Agosto (errore da non ripetere caro Benny: te c'avevi l'aria confezionata, ma noi siamo stiantati di cardo): Giornata Mondiale della Gioventù (appunto). Ora che siamo tornati, ed abbiamo rivestito i panni della senilità che oramai ci si addicono di più (ammesso che in altri tempi possa essere stato diverso), un po' di considerazioni, alcune entusiaste, molte polemiche (come da tradizione). Tralasciando l'organizzazione (che ha tralasciato parecchio a desiderare, anche se principalmente negli ultimi 2 giorni, quelli della veglia) e tralasciando la ghigna dei madrileni (magari per la storia della protesta contro il Papa, che discuteremo più avanti, ma tant'è) e il loro analfabetismo (che nei ristoranti del centro di Madrid i camerieri non parlino inglese pare strano), alcuni aspetti sono stati ganzi, tipo i pasti coi buoni nei ristoranti, la metro avanti abbestia etc. Ma visto che non di solo pane (e metro) vive la redazione, veniamo agli aspetti salienti.
Innanzitutto, in 5 giorni di GMG non siamo riusciti a ricevere il Sacramento. Pare una cazzata, ma è andata così. Il primo giorno, alla Frazione del Pane dopo la catechesi, erano finite le ostie (il Corpo di Cristo non finisce mai, ndr). Il secondo e terzo giorno Celebrazione Eucaristica saltata in pieno, pensando che tanto fra sabato e domenica avoglia a messe (errore di valutazione e di pigrizia), sabato la Santa Messa non c'era, e domenica mattina niente Corpo di Gesù a causa dei temporali della notte precedente che avevano sventrato i vari tabernacoli preparati a giro per il campo. Mah, anche questa s'è capita poco, e, più in generale, ha saputo di scusa. Come diverse altre cose. Il sospetto viene quando, in nome della sicurezza presuntamente minata dalla protesta degli spagnoli per cause dubbie (nel seguito una trattazione più approfondita), si riduce il percorso del Papa tra la gente il giovedì, si obbligano i pellegrini a rientrare prima di mezzanotte le sere successive, si diffondono messaggi preoccupati. Oppure quando alla spianata di Cuatro Vientos la divergenza del numero dei partecipanti ha indotto l'organizzazione a misure restrittivissime, con il risultato che di 100 cestini che spettavano al nostro gruppo ce ne siano toccati 30, e in modo diciamo rocambolesco (in realtà non è che ci siano toccati, ma qualcuno del gruppo (God bless) hanno scavalcato le reti sbertucciando la sorveglianza (budello di su ma)). Ma ce n'era davvero bisogno, oppure è stato un modo comodo per gestire la marea di persone con meno problemi e con meno risorse? E' un pensiero così, che lascia il tempo che trova, però le misure sono sembrate eccessive, e hanno reso la vita facile all'organizzazione e difficile ai pellegrini.
Un ulteriore by-product dell'allarmismo è stata l'autoelezione a martiribarracrociati di alcuni pellegrini. Martiri perché molti si sono sentiti violentati nella loro libertà di professare un credo antitetico rispetto al loro comportamento (v. nel seguito), crociati perché tutti cercavano una reazione non manualmente violenta ma ugualmente favorente lo scontro quanto meno verbale, in modo antitetico rispetto al loro credo (v. sopra). Qualcuno proponeva di ignorarli, qualcuno addirittura di mettersi a cantare, nessuno che abbia suggerito di amarli o di pregare per loro, come vorrebbe l'insegnamento di coso, lì, Gesù. Mah.
La protesta, si diceva. I rumours ufficiali la imputavano alla marea di soldi spesa dal comune di Madrid e, di conseguenza, non spesa per altro. I rumours sottobanco davano la colpa all'anticattolicesimo e anticlericalismo della Spagna più moderna. Peccato non aver avuto notizie un po' più ufficiali, magari colpa nostra nell'aver cercato poco. Certo è che 1.5 (± 50%) milioni di persone per una settimana a Madrid 2 soldini li avranno pure portati (fanno 30 milioni di pasti, 1.5 milioni di abbonamenti metro settimanali etc.). Ma le cifre ufficiali non le sappiamo, quindi non ci permettiamo di giudicare. Certo è che un minimo di sorrisi da e per i madrileni non avrebbero guastato punto.
Per le catechesi siamo stati fortunati, visto che eravamo (noi come Gioventù Francescana d'Italia: la redazione in sé c'entrava poco, ma ormai la redazione in sé non conta più una sega) insieme alla Diocesi di Roma, e figuratevi se non gli mandavano gente seria, anche se conservatrice. Monsignor Forte (arcivescovo di Chieti-Vasto, teologo di livello, mi dicono (me lo dice Giulio, quindi è vero)): essenziale, pochi fronzoli, citazioni in almeno 5 lingue, logica di ferro. Spacca. Monsignor Fisichella (questo lo conoscete, se non altro per alcune dichiarazioni incaute): era partito male roba, citando il sofisma di Pascal (addirittura letta una traduzione del passo originale) in accezione rivelatrice (una nostra domanda ha parzialmente riaggiustato il tiro (in quanto affermazione, non domanda)), con immancabile applauso entusiasta quanto acritico, ma poi si è ripreso sul concetto di fede. Monsignor Vallini (vicario del Papa a Roma): partito benissimo, catechesi accorata e ispirata anche se off-target rispetto al tema originale della testimonianza. Le risposte alle domande sono state abbastanzaguasiparecchio populiste, con tanto di sospensione alla fine della frase ad effetto in attesa dell'applauso. In complesso buono, comunque, dai, un po' di seme è stato gettato.
E il poro Benny!? Il primo discorso, quello di giovedì, è stato forte. Un ragionamento unico, intero, lineare, spietato, culminato con l'espressione "Verità senza aggettivi". Boia deh, peso. Si attendevano scintille per l'omelia della domenica, invece lì siamo rimasti più in superficie. Parole di incitamento, non troppo di più. Comunque complimenti per la scelta del Vangelo, come a dire: "L'ha detto anche Gesù: chi è il successore di Pietro? Quindi a chi dovete dà retta? Bravi!".
Per finire on qualcosa che c'entri apparentemente il giusto, una citazione del discorso di commiato di Tettamanzi da vescovo di Milano. Una sottolineatura particolare sulla definizione di Chiesa che auspica il buon Dionigi: "Una Chiesa trasparente, che sia madre e maestra, comprensiva ed esigente, pronta solo a servire e non a conquistare". Capito martiribarracrociati!?