sabato 27 settembre 2008

Iniziamo subito col botto: essendo sabato, stamani alle 8.15 stavo ancora dormendo nella pace della mia cara (non solo in senso affettivo) singola quando ti sento un urlo straziante: "Aiuto, aiuto!" Silenzio. Boh, starò sognando. "Aiuto, aiuto!!!" Boia deh! Lesto mi fiondo alla finestra, così come fanno le due dirimpettaie (grandissime), anche loro fra l'addormentato, il curioso e il preoccupato. Sotto le nostre finestre una ragazza dall'andata barcollante e il deserto. "Aiuto, aiuto!"
"Ehi!" gridano le ragazze dalla finestra. La tipa in strada prosegue tutta storta. "Aiuto, aiuto!"
"Che c'è?" grido io (mi sono svegliato da 12.6 secondi, non è che mi possa esprimere al meglio). Niente, lei va. "Lasciate stare, è strafatta!" sentenzia una voce scocciata da qualche finestra più in là. La maiala di su mà, aggiungerei io. Ormai mi sono alzato, caa fai, fo colazione e vaffanculo. Forse la levataccia non è stata del tutto inutile, le dirimpettaie non possono non essere state turbate dalla vista del mio sexy pigiamino celeste con decorazioni geometriche.
Verso le 10.30 mi avvio per il mio solito giretto del sabato mattina. Stavolta tocca al centro, guarderò qualche negozio, trovassi un golfino... Faccio un pezzo di strada in mezzo al corteo di manifestanti contro o per non so che cosa (forse la riforma della scuola) e non posso non notare due chicche: la colonna sonora è "Discolabirinto", gioiello, per carità, ma scelta inusitata per una manifestazione; inoltre, sul percorso vengono lasciati dei cartoncini stampati come la banconota da 100 € ma con la scritta "F*ck - simile". Pesi.
Arrivato all'incrocio fra via dell'Indipendenza e via dei Mille (zona centralissima, marea di gente)trovo 13 matti vestiti in total white; ciascuno di loro ha stampata sulla felpa una lettera del marchio "Athletes World", catena di negozi di abbigliamento sportivo. Questi fenomeni facevano la spola fra i 4 semafori dell'incrocio disponendosi in ordine sulla strada davanti alle macchine fermate dal rosso, dopo di che il capo urlava "Athletes" e gli altri, in coro, "World". Non è opportuno riportare i commenti della gente.
Fino a qui il post potrebbe essere riassunto con un verso di Rino Gaetano (vi dico chi è l'autore, tanto le citazioni non le chiappate mai): "Escluso il cane, non rimane che gente assurda."
Ma ora voglio farmi serio per lanciare la prima di una serie di campagne lanciate dal blogghe: il titolo è "RidondAntibiotici" (lo so, fa abbastanza caà, ma c'ho pensato un quarto d'ora e non m'è venuto niente di meglio). Lo spunto viene da un articolo letto su repubblica.it, di cui aggiungo il link: batterio invincibile. Il succo della questione è semplice: l'uso scriteriato che avete (io no) fatto finora degli antibiotici li sta rendendo sempre meno efficaci. Mi spiego. I batteri sono tanti, le merde. Ogni volta che tu, lettore del blogghe, prendi un antibiotico per combattere l'infezione sistemica fulminante che si potrebbe nascondere dietro al tuo mal di gola, quasi tutti i batteri che infestano il tuo corpo ci rimangono stecchiti. Hai letto bene, quasi tutti. Sì perché, grazie al fatto che sono così tanti, ce ne sarà sempre qualcuno che, per una strana combinazione dei nucleotidi che compongono il suo DNA, riuscirà a resistere all'agguato: si chiama farmaco-resistenza, nome pomposo, ma eloquente. A questo punto i sopravvissuti saranno in grado di riprodursi in libertà (nel mondo dei batteri non serve scambiarsi il numero di telefono, offrire cene e via dicendo), sviluppando famigliole dannatamente numerose e farmaco-resistenti. E il ciclo ricomincia. Si chiama selezione naturale: c'avete fatto du palle così, vi s'è dato ragione, si spregiano i testimoni di Geova perché sono creazionisti e poi si ignorano le conseguenze dell'evoluzionismo. In breve, siamo tutti finocchi col culo di quell'altri, parafrasando il dolce stil novo. Pensaci, giovane lettore del blogghe, la prossima volta che finisci un tubetto di pomata per disinfettarti le pellicine.

mercoledì 17 settembre 2008

Speriamo che duri!

Questa fu la risposta di Tommaso Lucarelli a Elisa Bellini che, sentendo parlare di settimana bianca come possibile gita, aveva esordito: "Settimana bianca? Fa un freddo si pipa!" Eravamo in terza media, correva l'anno 1998. A distanza di dieci anni, questo è stato il mio pensiero quando ieri, per la prima volta, l'ho stretta tra le mani: finalmente ho una bici! Dove l'ho comprata? Che domande, all'asta organizzata dall'associazione sCATENAti, a cui ho già dato spazio nel blogghe. Ma andiamo con ordine, la faccenda merita tempo e attenzione.
Sul sito di sCATENATI avevo letto delle due aste organizzate per il 16 settembre in piazza Puntoni, proprio lì, dove il mercato delle bici rubate è più florido. La prima iniziava alle 3, troppo presto, ma la seconda iniziava alle 5: uscendo un po' prima del solito dal Rizzoli ce la faccio agile. Al mio arrivo sta finendo la prima asta di circa 80 bici, dopo di che inizierà la seconda, sempre di circa 80 bici. Ci metto poco a rendermi conto che la situazione non è propizia: non sono vere e proprie aste, in quanto il prezzo massimo per le bici è fissato a 15 euro, cifra che centinaia di matricole urlano con foga ogni volta che viene presentato un mezzo. Il vincitore di ciascuna asta è deciso arbitrariamente da una signora di mezza età di nome Rita, con tanto di divisa delle FS (che patrocinano l'evento). Criterio di scelta: nessuno. E' per questo che la bella gioventù che circonda le transenne cerca di farsi notare nei modi più impensabili (per un matusa come me): c'è uno spagnolo vestito da donna, una tipa che sventola due ombrelli aperti, un giovane che agita un materassino a forma di coccodrillo e così via.
Dietro le transenne stanno i ragazzi volontari, tutti dotati della magnifica maglietta rossa di sCATENATi con tanto di logo del lucchetto aperto che ormai conoscete: bella, quasi quasi dopo passo dallo stand e me la compro. Intanto finisce la prima asta e mi rendo conto di avere ben poche chance di tornare a casa pedalando. Mi servirebbe qualcosa che mi distinguesse dalla massa, qualcosa di ben riconoscibile... però che figata quella maglietta, prima di andare via me la compro sicuro... ed è lì che, scaltro come una faina, fiuto il business: se compro la maglietta e comincio a sventolarla mostrando di partecipare alla causa, avranno un occhio di riguardo. Scatta l'investimento: 5 €. La maglietta li vale tutti anche di per sé. Riprendo posto fra la calca con difficoltà, e comincio a sventolare. Niente. Bella quella, però è senza parafanghi, aspettiamo. Booo, quella è esagerata, poi è anche rossa come la mia nuova maglietta. "Questa bella bici rossa frenante la diamo solo a qualcuno che abbia comprato la maglietta rossa!" sentenzia Rita. Taaac, penso io. Sventolo con tutta la forza che ho in corpo (e ce n'ho, boia se ce n'ho). Rita mi guarda, ci intendiamo senza bisogno di parole. Si intromette un altro stronzo che era stato lungimirante come me. La bici viene assegnata a lui. "Ma come Rita! Ormai ci speravo!" Rita mi fissa con il suo sguardo ammaliatore. Sullo sfondo si staglia un prodigio della tecnica: linea aggressiva (prerogativa del marchio "Cinzia") ma che strizza l'occhio all'eleganza metropolitana, sellino ergonomico di ultima generazione, parafanghi, copricatena, ampio cestino, bianca come Moby Dick. "Base d'asta 1 euro!" ripete Rita per l'ennesima volta, e inizia il suo conteggio fino a 15 fra la folla urlante. Ma dentro di sé sa già a chi assegnare quel mezzo. "14", si dirige verso di me. Con voce suadente pronuncia quel "15" che mi apre le porte di tutta Bologna. Appena vado a ritirarla ho un sussulto al cuore: il freno davanti funziona, quello dietro è bloccato, proprio come nella bici degli ultimi 4 anni pisani. Ho trovato la degna erede.
Il passo successivo è l'acquisto della chiusura. Arrivo a casa e parcheggio nella corte interna: la notte la mia bici dovrebbe essere al sicuro, anche se sul basso cancello sembra ci sia scritto "scavalcami". Speriamo che duri.

sabato 13 settembre 2008

Miscellanea

Il post non nasce per essere organico, perché in realtà non ha grosse pretese, ma ci sono delle piccole pillole che, sulle ali dell'entusiasmo suscitato dalle segnalazioni dell'altra settimana, voglio condividere con il mio pubblico. Innanzitutto un saluto a tutti da parte dell'ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che l'altra mattina faceva jogging ai giardini Margherita proprio mentre io passavo per andare al Rizzoli. "Era con 6 o 7 persone", ho esordito io ingenuo, raccontandolo ai miei coinquilini; "Guardie del corpo" hanno suggerito loro. Ci sta. Fatto sta che andava a 2. C'ha anche 70 anni, direte voi. Allora stai a casa, aggiungo io.
Così come starà a casa per circa 6 settimane il signor Fabian Espindola. Mi vado a spiegare. Questo attaccante argentino che milita nel Real Salt Lake, che non è una squadra del fantacalcio di Pari, ma della Major League statunitense, è solito festeggiare i gol con una serie di capriole e piroette varie, alla Martins, per intendersi. Proprio Oba Oba era stato sgridato da Moratti (mi pare) per la pericolosità di quell'abitudine: per un calciatore professionista è un rischio inutile. Se siete fra quelli che all'epoca pensarono: "Che esagerazione, uno non può neanche festeggiare!?" cliccate qui.

In breve, il poveretto non solo s'è asfaltato la caviglia per fare le capriole dopo aver marcato, ma s'è anche dovuto subire le prese per il culo dello spogliatoio tutto perché il gol è stato annullato!
Altro personaggio da segnalare: il giapponese da poco arrivato al Rizzoli nel laboratorio di Computazionale. In quanto giapponese ha l'inconfondibile caratteristica di ridere a crepapelle qualsiasi dico qualsiasi cosa gli venga detto. Nonostante non parli l'italiano e pochissimo l'inglese. Una delle cose che mi fa impazzire di lui è che la seguente: la chiave del bagno è appoggiata su un tavolo proprio alle sue spalle, quindi chiunque ne abbia bisogno deve andare a sfrucugliare proprio lì dietro a lui o, mai una volta che si girasse!!! Se fosse stato italiano gli sarebbe venuto il torcicollo. Ma la cosa che ogni volta mi sconvolge è vedere i tasti del suo portatile con lettere occidentali e il suo schermo con gli ideogrammi. Respect.
Ieri sera concerto di Elio all'arena Parco Nord udite udite aggratisse!!! Era talmente aggratisse che ci saranno state più di 50000 persone, una distesa di chiorbe. Solo che la maggior parte di queste si muoveva in autobus e, considerando che laggiù ci va solo il 25, mentre il 25 barrato (giuro, non scherzo) ferma alla stazione, immaginate che viaggio possiamo aver fatto. Un episodio su tutti: una tipa accanto (leggi appiccicata) a me, con un inedito quanto giovane piercing nel mezzo della gota sinistra, ha avuto la brillantissima idea di stappare una boccia di vino bianco sull'autobus stracarico di gente oscillante ad ogni curva. "Questo me lo ritrovo tutto nei calzoni", ho profetato alla ragazza del mio coinquilino. Per fortuna non si è verificato niente di tutto ciò. Comunque siamo arrivati a concerto abbondantemente iniziato. Peccato, la seconda parte è stata fighissima, con Mangoni a fare da mattatore con travestimenti impensabili: lap dancer, giovane finto suicida, rasta suonatore di bonghi etc. Al ritorno, su un autobus altrettanto carico, sale uno dei più limpidi esponenti della categoria giovani: maglia viola, pantaloni fucsia larghi tipo orientaleggiante, sabot, un calzino giallo e uno arancione. Direi che posso concludere astenendomi dal commentare.

giovedì 11 settembre 2008

Questa delle bici rubate l'ho già sentita

Amici e amiche tutti, dopo anni di lotta a Pisa, arrivare a Bologna e vedere che c'è qualcuno al mondo che porta avanti le tue stesse battaglie riempie il cuore di gioia. Molti di voi mi possono essere testimoni: da tempi non sospetti sostengo con ferma convinzione che comprare bici rubate sia stupido, e che basterebbe tanto così per debellare il fenomeno. Nei miei ultimi giorni a Pisa qualcosa iniziava a muoversi: erano pochi, con poche risorse (qualcuno ricorderà i cartelloni scritti a mano e attaccati all'uscita della mensa centrale), ma convinti. Quassù al Nord siamo più evoluti e organizzati:


Questo è il sito di una pia organizzazione che combatte la compravendita di bici rubate nel modo più semplice possibile: vendendo bici legalmente e agli stessi prezzi di quelle rubate! Noi studenti fuorisede perseguitati, ma non abbandonati (chi mi indovina questa citazione c'ha il gelato pagato, non vale solo per una persona) ci accontentiamo di bici di poco conto, non ci serve la bici professionale a 50 euro! Insieme uniti un giorno sconfiggeremo l'Armata delle Tronchesi, ma dobbiamo volerlo tutti! Impegnamoci, ognuno nel nostro piccolo, comprando bici legalmente e sensibilizzando il nostro coinquilino!

Intanto non finirò mai di lodare sCATENAti.info, siete i nostri paladini!!!

E pensare che all'inizio, quando ho letto il nome del sito, la prima cosa che ho pensato è stata:"Mmhh, questi so' anarchici che vogliano votà le carceri e che inculano le bici per finanziassi!" Mai come oggi sono lieto di ammettere che i miei pregiudizi si siano sbagliati, anche perché succede così di rado!

domenica 7 settembre 2008

Segnalazioni da Bologna e dal mondo

Domenica, giornata di resoconti e di post sul blogghe. Oggi intendo sottoporre alla vostra attenzione alcuni piccoli episodi. Partiamo da quelli a cui ho avuto l'onore di partecipare.
Venerdì sera, sono circa le 11. La Bologna universitaria fa le prime prove di weekend autunnale. Si comincia a vedere un po' di movimento nelle stradine intorno via Zamboni, il terrone medio riprende la sua vita nordica in attesa del Santo Natale (all'inizio avevo scritto la parola "controesodo", ma la usano tutti in questi giorni, non mi accoderò certo alla massa (e ai compiacenti mezzi di comunicazione)). Quando ecco che, proprio in una di queste viuzze, si staglia in lontananza la figura carismatica del giovane (punk) fra i giovani: capello nero corvino liscio saldato alla testa, bianco come un cadavere, contorno occhi illuminato dalla pesante matita nera, ma, soprattutto, kilt!!! Non c'è niente da fa', quassù hanno tutto un altro passo.
Sabato mattina, invece, si guadagna la mia stima un ingegnoso vecchietto che passa in bici in strada Maggiore a folle velocità. "Pedala il nonno", penso. Il mio orecchio, intanto, è disturbato da un forte rumore di motore a scoppio, come di scooter, ma non ci sono cinquantini nei paraggi, solo la bici del redivivo Bartali. Bici che, solo ora mi accorgo, fuma dai pedali. Non ci credo neanche io lì per lì: il motore è montato sulla bicicletta!!! E' molto piccolo e compatto, di scooter non direi, forse di un tosaerba. Fatto sta che tira, cazzo se tira. Amici ingegneri, energetici soprattutto, prendete esempio.
E ora veniamo alle segnalazioni dal mondo. Partiamo da quello di cui molti di voi avranno sentito parlare (non ultimo il buon Napoli, che da alcuni giorni lo esalta come un mito, e ne ha ben donde): Ivan Ukhov, saltatore in alto di livello internazionale. Per i meno informati, il 22enne russo, da pochissimo lasciato dalla fidanzata, questa settimana partecipava ad un ricco meeting di atletica sotto casa di Giulio, a Losanna, nella opulentissima e neutralissima Svizzera. Ma il dolore per la separazione era per Ivan insormontabile, ci voleva della buona vodka russa per dimenticare. Sennonché la sua gara non era ancora finita. Il risultato? Beh, eccovelo.

L'ultima segnalazione della giornata è per un povero golfista vessato dagli animalisti. Tripp Isenhour (giudicate voi quale sia il cognome e quale il nome), professionista americano, stava girando una sorta di lezione di golf per un programma tv. Uno strano uccello comincia a svolazzare nei paraggi (circa 300 metri) emettendo un fastidioso gracidio. Il golfista (per spaventarlo, dice lui, per farlo al forno con le patate, dico io) si arma di mazza e gli scaglia una pallina. L'animale, invece, di spaventarsi, si avvicina. Il golfista insiste fino a quando... chiocca, rete! L'uccello stramazza al suolo centrato in pieno. La natura però a volte è capricciosa proprio, dispettosa direi quasi, perché lo strano uccello è una "poiana dalle spalle rosse" (di cui Albe è pregato di imitare il verso), specie iperprotetta. Il risultato è una condanna a 14 mesi da scontare con servizi sociali e cazzate varie. Secondo me non solo andava premiato per la brillante idea, ma anche per l'infallibile mira!!! Per completezza qui sotto trovate i 2 link a gazzetta.it
E già che siete su gazzetta.it date un'occhiata anche alla classifica di serie B, vai.
SALUTATE LA CAPOLISTA!!!