Iniziamo subito col botto: essendo sabato, stamani alle 8.15 stavo ancora dormendo nella pace della mia cara (non solo in senso affettivo) singola quando ti sento un urlo straziante: "Aiuto, aiuto!" Silenzio. Boh, starò sognando. "Aiuto, aiuto!!!" Boia deh! Lesto mi fiondo alla finestra, così come fanno le due dirimpettaie (grandissime), anche loro fra l'addormentato, il curioso e il preoccupato. Sotto le nostre finestre una ragazza dall'andata barcollante e il deserto. "Aiuto, aiuto!"
"Ehi!" gridano le ragazze dalla finestra. La tipa in strada prosegue tutta storta. "Aiuto, aiuto!"
"Che c'è?" grido io (mi sono svegliato da 12.6 secondi, non è che mi possa esprimere al meglio). Niente, lei va. "Lasciate stare, è strafatta!" sentenzia una voce scocciata da qualche finestra più in là. La maiala di su mà, aggiungerei io. Ormai mi sono alzato, caa fai, fo colazione e vaffanculo. Forse la levataccia non è stata del tutto inutile, le dirimpettaie non possono non essere state turbate dalla vista del mio sexy pigiamino celeste con decorazioni geometriche.
Verso le 10.30 mi avvio per il mio solito giretto del sabato mattina. Stavolta tocca al centro, guarderò qualche negozio, trovassi un golfino... Faccio un pezzo di strada in mezzo al corteo di manifestanti contro o per non so che cosa (forse la riforma della scuola) e non posso non notare due chicche: la colonna sonora è "Discolabirinto", gioiello, per carità, ma scelta inusitata per una manifestazione; inoltre, sul percorso vengono lasciati dei cartoncini stampati come la banconota da 100 € ma con la scritta "F*ck - simile". Pesi.
Arrivato all'incrocio fra via dell'Indipendenza e via dei Mille (zona centralissima, marea di gente)trovo 13 matti vestiti in total white; ciascuno di loro ha stampata sulla felpa una lettera del marchio "Athletes World", catena di negozi di abbigliamento sportivo. Questi fenomeni facevano la spola fra i 4 semafori dell'incrocio disponendosi in ordine sulla strada davanti alle macchine fermate dal rosso, dopo di che il capo urlava "Athletes" e gli altri, in coro, "World". Non è opportuno riportare i commenti della gente.
Fino a qui il post potrebbe essere riassunto con un verso di Rino Gaetano (vi dico chi è l'autore, tanto le citazioni non le chiappate mai): "Escluso il cane, non rimane che gente assurda."
Ma ora voglio farmi serio per lanciare la prima di una serie di campagne lanciate dal blogghe: il titolo è "RidondAntibiotici" (lo so, fa abbastanza caà, ma c'ho pensato un quarto d'ora e non m'è venuto niente di meglio). Lo spunto viene da un articolo letto su repubblica.it, di cui aggiungo il link: batterio invincibile. Il succo della questione è semplice: l'uso scriteriato che avete (io no) fatto finora degli antibiotici li sta rendendo sempre meno efficaci. Mi spiego. I batteri sono tanti, le merde. Ogni volta che tu, lettore del blogghe, prendi un antibiotico per combattere l'infezione sistemica fulminante che si potrebbe nascondere dietro al tuo mal di gola, quasi tutti i batteri che infestano il tuo corpo ci rimangono stecchiti. Hai letto bene, quasi tutti. Sì perché, grazie al fatto che sono così tanti, ce ne sarà sempre qualcuno che, per una strana combinazione dei nucleotidi che compongono il suo DNA, riuscirà a resistere all'agguato: si chiama farmaco-resistenza, nome pomposo, ma eloquente. A questo punto i sopravvissuti saranno in grado di riprodursi in libertà (nel mondo dei batteri non serve scambiarsi il numero di telefono, offrire cene e via dicendo), sviluppando famigliole dannatamente numerose e farmaco-resistenti. E il ciclo ricomincia. Si chiama selezione naturale: c'avete fatto du palle così, vi s'è dato ragione, si spregiano i testimoni di Geova perché sono creazionisti e poi si ignorano le conseguenze dell'evoluzionismo. In breve, siamo tutti finocchi col culo di quell'altri, parafrasando il dolce stil novo. Pensaci, giovane lettore del blogghe, la prossima volta che finisci un tubetto di pomata per disinfettarti le pellicine.