Sotto sotto ci credevamo, sapevamo di essere più forti. Dopo tutto loro erano arrivati lì con un goal in fuorigioco di 1 m per battere la Fiorentina, con un quarto di finale ripreso per i capelli in una strana partita all'Old Trafford dal sapore dolciastro di vendetta (lettore, se non cogli il riferimento la tua cultura calcistica è da rivedere), con una semifinale troppo facile contro un Lione in perenne smantellamento e in disarmo. Anche noi eravamo stati aiutati dagli arbitri, anche noi avevamo avuto un turno agevole (nei quarti), ma eravamo più forti. Intorno alla partita c'era un senso di attesa più che di tensione. Era difficile rendersene conto sabato 22 maggio intorno alle 20, ma è stato tutto evidente al triplice fischio dell'impeccabile quanto nerboruto arbitro Webb. Sì, siamo campioni d'Europa, oltre che d'Italia e del Nonno!
Ragionandoci a mente fredda, l'Inter è la squadra che ha meritato di più la vittoria in questa Cèmpionz. Infatti, (quasi) nessuno si permette di ricordare che il Barcellona dei miracoli targato Guardiola ed Eto'o (non certo Ibra) (rotfl) (gratitudine eh, per carità, comunque rotfl) del 2009 ha superato il Cèlzi in semifinale grazie ad un arbitraggio discutibile (si legga allucinato) di Ovrebo (ineluttabilità delle teorie di Vico o cecità dei dirigenti UEFA?) e ad un jolly pescato da Iniesta quando Abramovich aveva ormai prenotato il volo per Roma. Giustamente non viene ricordato, perché trascurabile rispetto alla meraviglia della perfezione blaugrana. Ecco, lo stesso si può dire per questo trionfo nerazzurro e per gli episodi favorevoli contro il poro Cèlzi e gli stessi catalani. Alla fine è sembrato quasi logico, quasi giusto che l'Inter abbia vinto.
Viverla a Madrid sarebbe stato un sogno (un po' caro come sogno, a dire la verità), ma anche lo spettacolo di pubblico offerto dalla MaccARena di via Mozambico, gremita in ogni ordine di posti, non è stato niente male.
La partita l'avete vista tutti: 10 promettentissimi minuti all'inizio, con un centrocampo aggressivo pronto a bloccare le ripartenze bavaresi e lesto nell'innescare le bocche da fuoco, seguiti da un leggero arretramento del baricentro culminato nel capolavoro dell'1-0. Per la descrizione del goal si veda il Manuale del Contropiede, pagina 28. MaccARena in tripudio, needless to say. Il resto è stato una sinfonia del catenaccio, resa ancora più maestosa dall'uscita bassa di Julio Cesar su Mueller nell'unico rischio corso dalla nostra porta. Il 2-0 è un inno all'implacabilità di un centravanti che ha sublimato la sua stagione monstre con i 4 goal decisivi per le 3 competizioni vinte. A dire la verità, è anche un inno all'inadeguatezza della coppia centrale del Bayern.
La redazione ha deciso all'unanimità di non tributare ringraziamenti particolari a nessuno , ma di riunire sotto un unico immenso GRAZIE tutti i tesserati dell'F.C. Internazionale dell'anno 2009/2010.
Lo strascico di polemiche per l'addio di Mou dopo quest'annata irripetibile non riguarda più di tanto noi tifosi. Lui ci ha dato tutto. Mancano solo le briciole, chiunque ormai sarebbe in grado di raccoglierle. Da sempre la redazione sostiene chi abbandona quando è al massimo. Tanto di più è impossibile. L'alternativa è fare come chi, dopo aver dato tutto in 15 anni di carriera di livello europeo sempre al top, va ad elemosinare la chiusura della carriera nella sua città natale. E' ovvio che il Napoli non ti voglia Fabio! (E le parole della redazione non sono dettate dai due anni catastrofici in cui quel gobbo di merda ha vestito la maglia della Beneamata.) (Giammai.)
Un piccolo omaggio per la partenza. Risale a più di un anno fa. Eravamo appena stati eliminati dalla Cèmpionz in modo netto e ineccepibile da un non irresistibile ManUtd. In molti (redazione compresa) ti avevano preso per matto. Grazie. (L'omaggio era il video in cui Mou diceva "Ora so cosa dobbiamo fare per vincere la Champions", o qualcosa di molto simile. Ma dopo una lunga ricerca la redazione non l'ha trovato; se ci riuscite comunicatelo alla redazione, verrete ringraziati pubblicamente in seguito alla pubblicazione).
Il post che la redazione pensava di scrivere non aveva niente a che fare con il calcio (si noti l'artifizio retorico atto a creare suspence attorno al prossimo post, oltre che a riportare all'ovile i lettori e/o le lettrici stuccati dagli ultimi post a sfondo pallonaro), ma tutto questo era necessario.
Ragionandoci a mente fredda, l'Inter è la squadra che ha meritato di più la vittoria in questa Cèmpionz. Infatti, (quasi) nessuno si permette di ricordare che il Barcellona dei miracoli targato Guardiola ed Eto'o (non certo Ibra) (rotfl) (gratitudine eh, per carità, comunque rotfl) del 2009 ha superato il Cèlzi in semifinale grazie ad un arbitraggio discutibile (si legga allucinato) di Ovrebo (ineluttabilità delle teorie di Vico o cecità dei dirigenti UEFA?) e ad un jolly pescato da Iniesta quando Abramovich aveva ormai prenotato il volo per Roma. Giustamente non viene ricordato, perché trascurabile rispetto alla meraviglia della perfezione blaugrana. Ecco, lo stesso si può dire per questo trionfo nerazzurro e per gli episodi favorevoli contro il poro Cèlzi e gli stessi catalani. Alla fine è sembrato quasi logico, quasi giusto che l'Inter abbia vinto.
Viverla a Madrid sarebbe stato un sogno (un po' caro come sogno, a dire la verità), ma anche lo spettacolo di pubblico offerto dalla MaccARena di via Mozambico, gremita in ogni ordine di posti, non è stato niente male.
La partita l'avete vista tutti: 10 promettentissimi minuti all'inizio, con un centrocampo aggressivo pronto a bloccare le ripartenze bavaresi e lesto nell'innescare le bocche da fuoco, seguiti da un leggero arretramento del baricentro culminato nel capolavoro dell'1-0. Per la descrizione del goal si veda il Manuale del Contropiede, pagina 28. MaccARena in tripudio, needless to say. Il resto è stato una sinfonia del catenaccio, resa ancora più maestosa dall'uscita bassa di Julio Cesar su Mueller nell'unico rischio corso dalla nostra porta. Il 2-0 è un inno all'implacabilità di un centravanti che ha sublimato la sua stagione monstre con i 4 goal decisivi per le 3 competizioni vinte. A dire la verità, è anche un inno all'inadeguatezza della coppia centrale del Bayern.
La redazione ha deciso all'unanimità di non tributare ringraziamenti particolari a nessuno , ma di riunire sotto un unico immenso GRAZIE tutti i tesserati dell'F.C. Internazionale dell'anno 2009/2010.
Lo strascico di polemiche per l'addio di Mou dopo quest'annata irripetibile non riguarda più di tanto noi tifosi. Lui ci ha dato tutto. Mancano solo le briciole, chiunque ormai sarebbe in grado di raccoglierle. Da sempre la redazione sostiene chi abbandona quando è al massimo. Tanto di più è impossibile. L'alternativa è fare come chi, dopo aver dato tutto in 15 anni di carriera di livello europeo sempre al top, va ad elemosinare la chiusura della carriera nella sua città natale. E' ovvio che il Napoli non ti voglia Fabio! (E le parole della redazione non sono dettate dai due anni catastrofici in cui quel gobbo di merda ha vestito la maglia della Beneamata.) (Giammai.)
Un piccolo omaggio per la partenza. Risale a più di un anno fa. Eravamo appena stati eliminati dalla Cèmpionz in modo netto e ineccepibile da un non irresistibile ManUtd. In molti (redazione compresa) ti avevano preso per matto. Grazie. (L'omaggio era il video in cui Mou diceva "Ora so cosa dobbiamo fare per vincere la Champions", o qualcosa di molto simile. Ma dopo una lunga ricerca la redazione non l'ha trovato; se ci riuscite comunicatelo alla redazione, verrete ringraziati pubblicamente in seguito alla pubblicazione).
Il post che la redazione pensava di scrivere non aveva niente a che fare con il calcio (si noti l'artifizio retorico atto a creare suspence attorno al prossimo post, oltre che a riportare all'ovile i lettori e/o le lettrici stuccati dagli ultimi post a sfondo pallonaro), ma tutto questo era necessario.